Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è il secondo parco nazionale italiano per dimensioni ed è tutelato dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Il Cilento è un’area di notevole interesse naturalistico, immersa tra mare e cielo, storia e leggenda, archeologia e cura dell’ambiente, tradizione e apertura alle innovazioni, tanto da incantare gli amanti della natura e della cultura. Oltre alle rinomate località balneari, Marina di Camerota, Palinuro, Agropoli, Pollica, il Cilento è costituito da numerosi paesi e cittadine che conservano ancora, quasi intatti, monumenti e vestigia di un passato glorioso, tutto da riscoprire.
– Camerota capoluogo, a cinque chilometri dal litorale, adagiata su un altopiano roccioso, si trova Camerota con il suo castello medievale e le tipiche trattorie. Qui il tempo sembra scorrere più lento e invita a passeggiare tra i vicoli tortuosi del tipico impianto medievale. Pittoresco il mercato ortofrutticolo settimanale, nel quale confluiscono i coltivatori delle zone circostanti con frutta e verdure appena raccolte, e interessante da vedere sono gli artigiani ceramisti che svolgono ancora la loro attività seguendo metodi vecchi di secoli.
– Palinuro: a cinque chilometri da Marina di Camerota si trova Palinuro, altra località balneare nota della costa cilentana. Palinuro deve il suo nome, secondo la leggenda, al nocchiero di Enea che qui morì e fu sepolto. Lungo la costa è possibile ammirare molte grotte che si specchiano in un mare limpidissimo, la Grotta Azzurra, lo Scoglio del Coniglio, la Baia del Buon Dormire, l’Arco Naturale. Lungo il promontorio di Capo Palinuro tra la macchia mediterranea tipica del territorio del Cilento è possibile imbattersi in una delle rare primule di Palinuro (Primula palinuri Pedagna), simbolo insieme alla lontra del Parco Nazionale del Cilento.
– San Severino e il borgo medievale: a pochi chilometri da Marina di Camerota, dalle rocce di pietra grigia e rosa che dominano la valle del fiume Mingardo, emerge un antico borgo medievale, abbandonato circa 35 anni fa ed oggi visitabile, in cui durante l’estate vengono organizzate tipiche manifestazioni locali.
– il Castello dei Principi di Sansevero a Teggiano: nei giorni 11, 12 e 13 agosto, si svolge una sontuosa sfilata in abiti d’epoca e in cui i visitatori sono invitati a mangiare “Alla tavola della Principessa Costanza”.
– la Certosa di San Lorenzo a Padula: molto ammirata per la grandiosità degli spazi, per la ricca varietà degli ambienti, per la cura degli orti e dei giardini. Oltre 300 sale, numerose gallerie, scaloni, portici e sontuose fontane si estendono su una superficie di circa 5 ettari.
– Paestum: la città fondata dai coloni di Sibari intorno al 600 a.C. portava il nome greco di Posidonia. Caduta in mano ai Lucani, divenne Poistom, e, dal 273 a.C., fu la romana Paestum. Oltre ai templi e alle strutture urbane, da non perdere il Museo, dove si conservano, fra l’altro, le lastre affrescate della famosa Tomba del Tuffatore, e parti decorative del Santuario di Hera Argiva alla foce del Sele.
– gli scavi di Velia, hanno portato alla luce l’antica Elea della Magna Graecia, in cui, alcuni secoli a.C., sorse una delle prime grandi scuole filosofiche, detta appunto “eleatica”. Il principale pensatore di questa scuola fu Parmenide, il filosofo dell'”Essere”. Oltre alle rovine della citta, si visitano gli scavi iniziati negli anni ’20 e tuttora in corso. L’insieme è fascinoso e ricco di importanti ritrovamenti, come la Porta Rosa, tra le porte urbane più significative dell’ intera Magna Grecia.
– le grotte carsiche del Cilento: le più spettacolari sono quelle di Castelcivita, nei pressi del ponte sul fiume Calore, e soprattutto quelle di Pertosa, all’ ingresso del Vallo di Diano, chiamate anche dell’ Angelo o di San Michele. Le grotte si visitano su di una zattera all’interno di un laghetto, il cui livello è regolato oggi da una diga. Tra stalattiti che precipitano dalla volta, si compie un viaggio a ritroso nel tempo nell’ Età Neolitica, quando i primi abitatori della zona costruirono qui le palafitte. Sempre con la zattera, si approda nella prima sala, dove scroscia una spettacolare cascata. La visita prosegue nella Sala della Madonna, così chiamata per la statua della Vergine circondata da esili stalattiti e stalagmiti che sembrano altrettante candele votive, si arriva cosi alle Colonne d’Ercole e alla Sfinge.
alla scoperta della storia:
http://www.visitcilento.com/it/scheda_idee_viaggio/17-scoprire-la-magna-graecia-e-altri-siti-storici-del-cilento.html
http://www.cilento-holidays.it/musei_archeologici_del_cilento_e_vallo_di_diano.html
parco del Cilento e Vallo di Diano